
Con l'avanzare delle tecnologie di stampa 3D, i team addetti a progettazione, produzione e ingegneria di ogni settore iniziano ad affidarsi alle parti realizzate con questo metodo in ogni fase del processo, dalla progettazione alla produzione. La possibilità di utilizzare un solo materiale, come il polipropilene, per tutto il processo di fabbricazione offre enormi vantaggi, tra cui costi più bassi, minori possibilità di dover rilavorare le attrezzature, rispetto costante degli standard normativi e un percorso agevole di convalida per i workflow di produzione.
I materiali comuni ma che offrono al contempo i vantaggi della stampa 3D sono molto richiesti. Il polipropilene, la seconda plastica di base più prodotta al mondo, è un materiale termoplastico che quasi tutti i team ingegneristici e di produzione conoscono e utilizzano quotidianamente.
La stampa 3D in polipropilene permette di sfruttare la libertà di design, i tempi di produzione rapidi e la flessibilità della catena di fornitura propri della stampa 3D, potendo allo stesso tempo fare affidamento su proprietà dei materiali note e standardizzate. Questa guida illustra le applicazioni più comuni del polipropilene, nonché i vantaggi e gli svantaggi della creazione di parti realizzate con questo materiale tramite stampaggio tradizionale e tecnologie di stampa 3D FDM, SLS, MJF e SLA.
Che cos'è il polipropilene?

Il polipropilene è un materiale vantaggioso in termini di colorazione, in quanto le tecniche di tintura sono facili da implementare e i pellet si saturano facilmente con il pigmento. Questa caratteristica lo rende ottimo per la produzione di massa di beni di consumo. (Immagine per gentile concessione di All3dp.com)
Il polipropilene (PP) è una poliolefina simile al polietilene. Si tratta di una termoplastica utilizzata nel settore della manifattura e dei beni di consumo per la produzione di massa di oggetti comuni come le bottiglie di plastica. Il polipropilene si forma tramite polimerizzazione a catena di un singolo monomero di propilene. È estremamente simile a un'altra plastica comune, il polietilene. I due materiali vengono talvolta combinati durante i processi di riciclaggio per produrre fibre poliolefiniche riciclate. Sebbene il polipropilene sia stato sviluppato per la prima volta nel 1951 dal personale statunitense di Philips Petroleum, il lavoro di ricerca e sviluppo su questo materiale continua ed esistono numerosi studi promettenti su materiali in polipropilene di origine biologica e su nuove tecniche di riciclaggio.
Applicazioni del polipropilene

Il polipropilene è una delle materie plastiche di base più diffuse al mondo. La sua duttilità e il suo basso costo lo rendono ideale per gli imballaggi di beni di consumo, come i flaconi per cosmetici, prodotti per la pulizia e preparazioni farmaceutiche. (Immagine per gentile concessione di Adreco Plastics)
La duttilità e la leggerezza, nonché la resistenza agli agenti chimici e all'acqua rendono questo materiale particolarmente adatto per i beni di consumo con pareti sottili ma che richiedono resistenza, come nel caso dei contenitori di plastica per alimenti. L'uso più comune è quello di flaconi per liquidi come shampoo, olio motore, soluzioni detergenti e prodotti simili, ma anche di provette e flaconi da laboratorio, contenitori per alimenti e prodotti farmaceutici, nonché dispositivi medici. Un caso d'uso comune dei materiali in polipropilene è la produzione di tende in plastica per finestre.
La duttilità del polipropilene lo rende ideale per la produzione di parti con cerniera integrata, come i coperchi dei contenitori di caramelle o dei flaconi di shampoo. Questo materiale resiste alla fatica e può essere utilizzato ripetutamente anche per tali applicazioni.

La duttilità del polipropilene lo rende un'ottima scelta per elementi di progettazione come le cerniere integrate, dove i collegamenti tra componenti devono essere piegati ripetutamente senza strapparsi. (Immagine per gentile concessione di RevPart)
Proprietà del materiale del polipropilene
I materiali in polipropilene sono leggeri ed ermetici, nonché duttili e resistenti agli agenti chimici. La densità del polipropilene è in genere compresa tra 0,895 e 0,93 g/cm3, il che lo rende uno dei materiali plastici a più bassa densità disponibili in commercio e quindi adatto ad applicazioni che richiedono leggerezza.
Il polipropilene ha una buona resistenza termica, oltre a qualità idrofobiche e oleofobiche che lo rendono comunemente utilizzato nel settore degli imballaggi alimentari. Se combinato con altri composti, il polipropilene può diventare molto tenace ed essere utilizzato per applicazioni di ingegneria sottoposte a pressione o urti ripetuti. La temperatura di distorsione termica di molti tipi di materiali in polipropilene è di circa 100 °C a 0,45 MPa che, sebbene non sia estremamente elevata, lo rende adatto a un'ampia gamma di applicazioni.
Metodi di fabbricazione del polipropilene
Il polipropilene viene il più delle volte sottoposto a stampaggio a iniezione, in genere usando pellet di polipropilene fuso, oppure termoformato a partire da fogli di materiale polipropilenico. Questi metodi di fabbricazione sono estremamente economici per la produzione di massa e rappresentano la tecnologia usata per la maggior parte delle parti in polipropilene per la produzione.
Tuttavia, i tradizionali processi di fabbricazione di massa presentano alcuni gravi svantaggi, come gli elevati costi iniziali delle attrezzature e il rischio di obsolescenza, i tempi di consegna prolungati e la necessaria esternalizzazione, nonché i limiti che pongono al processo di design e sviluppo del prodotto.
Con il miglioramento di macchine, software e materiali nel settore della stampa 3D, l'utilizzo del polipropilene è diventato sempre più comune. Le parti stampate in 3D con questo materiale possono presentare le stesse proprietà delle parti in polipropilene stampate a iniezione e offrono i vantaggi tipici della produzione additiva: libertà di design, personalizzazione, efficienza e riduzione degli sprechi, nonché agilità nella catena di fornitura ed eliminazione della necessità di ricorrere a utensili obsoleti.
Tecnologie di stampa 3D in polipropilene
Esistono diverse possibilità per la stampa 3D di materiali in polipropilene, tra cui la sinterizzazione laser selettiva (SLS), la fusione multi-getto (MJF) con polvere di polipropilene e la modellazione a deposizione fusa (FDM) con filamento di polipropilene. Sono inoltre disponibili materiali simili al polipropilene compatibili con le stampanti stereolitografiche (SLA), che possono replicare in maniera ottimale le proprietà del polipropilene.
Sinterizzazione laser selettiva (SLS) | Fusione multi-getto (MJF) | Modellazione a deposizione fusa (FDM) | Stereolitografia (SLA) | |
---|---|---|---|---|
Risoluzione | ★★★★☆ | ★★★★☆ | ★★★☆☆ | ★★★★★ |
Accuratezza | ★★★★★ | ★★★★★ | ★★★★☆ | ★★★★★ |
Finitura superficiale | ★★★★☆ | ★★★★☆ | ★★☆☆☆ | ★★★★★ |
Rendimento | ★★★★★ | ★★★★★ | ★★★☆☆ | ★★★★☆ |
Design complessi | ★★★★★ | ★★★★★ | ★★★☆☆ | ★★★★★ |
Facilità di utilizzo | ★★★★☆ | ★★★☆☆ | ★★★★★ | ★★★★★ |
Proprietà del materiale | ★★★★★ | ★★★★★ | ★★★☆☆ | ★★★☆☆ |
Materiali disponibili | Polypropylene, nylon | Polypropylene, nylon | Polypropylene, nylon | Materiali simili al polipropilene: Tough 1500 Resin, Durable Resin |
Costo | Le stampanti 3D SLS industriali da banco partono da poco meno di 30 000 € per la stampante e 60 000 € per l'intero ecosistema, comprese le postazioni di gestione e pulizia della polvere. Le stampanti SLS industriali tradizionali partono da circa 200 000 €. | A partire da 350 000 €. | Le stampanti economiche che supportano il polipropilene partono da 1000 €, quelle di fascia media da 3500 € e i sistemi industriali da 15 000 €. | Le stampanti 3D SLA professionali costano circa 2500-10 000 €, mentre quelle di grande formato hanno un costo compreso tra 5000 e 25 000 €. |
Vantaggi | Parti di alta qualità Libertà di design Strutture di supporto non necessarie Elevato rendimento Workflow semplificato Ingombro ridotto Manutenzione minima | Grande volume di stampa Parti di alta qualità Libertà di design Strutture di supporto non necessarie Alto rendimento | Macchine e materiali a basso costo destinati ai consumatori Stampa rapida di parti piccole e semplici Ampia varietà di colori | Convenienza Parti di alta qualità Libertà di design |
Svantaggi | Volume di stampa intermedio | Macchine costose Ingombro elevato Requisiti particolari della struttura Necessità di operatori dedicati | Accuratezza ridotta Parti di qualità inferiore Anisotropia Libertà di design limitata Necessità di supporti | Non è vero polipropilene |
Applicazioni | Prototipazione funzionale Produzione personalizzata, ponte o in piccoli volumi | Prototipazione funzionale Produzione personalizzata, ponte o in piccoli volumi | Prototipazione rapida a basso costo Modelli Proof-of-Concept semplici | Prototipazione funzionale |
Stampa 3D tramite sinterizzazione laser selettiva (SLS) in polipropilene
La sinterizzazione laser selettiva (SLS) sta rapidamente diventando uno dei metodi più popolari per stampare in 3D parti per utilizzo finale di alta qualità e resistenti. La tecnologia SLS utilizza un laser ad alta potenza per fondere insieme piccole particelle di polvere polimerica. La polvere non fusa sostiene le parti durante il processo di stampa ed elimina la necessità di strutture di supporto dedicate.
Non tutte le aziende di produzione offrono polveri di polipropilene per le stampanti 3D SLS, quindi al momento di scegliere una macchina che sfrutta tale tecnologia è importante verificare che il polipropilene sia incluso nel catalogo di materiali.
Polvere di polipropilene per la stampa 3D SLS
La polvere di polipropilene, pur non essendo il materiale più comunemente utilizzato per la stampa 3D SLS (che sfrutta più spesso il nylon), è ancora molto presente nell'offerta delle aziende che producono stampanti 3D SLS industriali. La facile reperibilità del polipropilene sul mercato delle materie plastiche di base lo rende indispensabile per qualsiasi azienda che voglia offrire soluzioni di produzione per utilizzo finale. Alcune macchine desktop o da banco SLS di base non sono compatibili con la polvere di polipropilene, disponibile invece per la maggior parte delle soluzioni industriali più importanti.

Nylon 11 Powder offers similar properties to polypropylene.
Formlabs ha introdotto la Polypropylene Powder per le stampanti 3D SLS della serie Fuse, rendendo accessibile la realizzazione di parti 3D in polipropilene altamente duttili, resistenti e pronte per l'utilizzo. La Polypropylene Powder offre un allungamento a rottura del 34% nelle direzioni X/Y e del 16% nella direzione Z, oltre a un carico di rottura a trazione pari a 29 MPa, che la rende quasi identica al polipropilene stampato a iniezione. Dalla prototipazione alla produzione in volumi ridotti, le stampanti della serie Fuse e la Polypropylene Power consentono di implementare workflow che non richiedono costose attrezzature e che aprono la strada a nuove possibilità di design.
Grazie al loro costo abbordabile, le macchine della serie Fuse rendono la stampa 3D SLS in polipropilene accessibile ai team di progettazione, ingegneria e produzione che desiderano combinare i vantaggi di questo materiale con la potenza della stampa 3D in-house.
Come stampare parti in polipropilene con la tecnologia SLS
La stampa 3D in polipropilene con la tecnologia SLS consente di realizzare prototipi singoli o cicli di produzione di parti in volumi ridotti o medi. Il workflow SLS prevede una fase di pre-stampa destinata a posizionare le parti in modo efficiente all'interno del letto di stampa.
Densità di stampa e tasso di rigenerazione sono fattori importanti per aumentare l'efficienza e ridurre il costo per parte. Questa fase può essere semplificata, soprattutto per la produzione in grandi volumi, sfruttando un algoritmo di posizionamento come quello integrato nel software PreForm di Formlabs o dalla soluzione NetFabb di Autodesk. La Polypropylene Powder di Formlabs ha un tasso di rigenerazione del 50%, il che significa che per ogni camera di stampa metà della polvere può essere riciclata. Sebbene si tratti di un tasso di rigenerazione più elevato rispetto ad altre polveri SLS di Formlabs, la bassa densità della Polypropylene Powder si traduce in un utilizzo complessivo di polvere inferiore e in un costo per parte piuttosto basso.
Al termine della stampa, occorre svolgere ulteriori fasi di post-elaborazione, ovvero la rimozione della polvere e la sabbiatura. Alcune aziende che producono stampanti 3D SLS offrono ecosistemi completi per queste fasi. Quando questi non sono disponibili, può essere necessario ricorrere a macchine aggiuntive di terze parti per effettuare rimozione della polvere e sabbiatura. Le soluzioni Fuse Sift e Fuse Blast di Formlabs semplificano la post-elaborazione delle parti SLS in polipropilene, migliorando l'efficienza nell'uso della polvere e la pulizia dell'area di stampa.
Soluzioni di post-elaborazione come levigazione a vapore, burattatura (anche nota come vibrofinitura), rivestimento ceramico o tintura possono migliorare sia l'estetica che le prestazioni meccaniche delle parti stampate in 3D SLS con polvere di polipropilene.
Pro e contro della stampa 3D SLS in polipropilene
Le parti stampate in 3D in polipropilene tramite sinterizzazione laser selettiva sono quasi isotropiche, il che significa che sotto sforzo presentano proprietà del materiale simili lungo tutti gli assi. Questa qualità rende possibile l'utilizzo delle parti stampate in 3D in polipropilene in ambienti per utilizzo finale, dove forze o urti possono provenire da più direzioni, anche impreviste. Con le stampanti 3D FDM non è possibile creare parti isotropiche, perciò i filamenti in polipropilene stampati in 3D con questa tecnologia danno vita a parti che possono spaccarsi lungo le linee degli strati se sottoposte a un urto.
La stampa 3D SLS è un modo efficiente per prototipare e, poiché il polipropilene è comunemente utilizzato per i beni di consumo, questa tecnologia unita al materiale in questione permette di reimmaginare i prodotti di consumo, aumentare la frequenza di iterazione e dare alle piccole e medie imprese gli strumenti per realizzare parti da immettere sul mercato senza dover esternalizzare gran parte del workflow. Parti di qualità per utilizzo finale stampate in 3D in polipropilene permettono di implementare un processo di fabbricazione più sicuro, efficiente e conveniente.
Stampa 3D in polipropilene tramite fusione multi-getto (MJF)

Le stampanti MJF di HP sono adatte alla produzione in volumi medio-bassi di parti in polipropilene. (Immagine per gentile concessione di Make Parts Fast)
La fusione multi-getto è un processo di produzione additiva a fusione a letto di polvere brevettato e fornito esclusivamente da Hewlett Packard (HP). Il meccanismo di stampa delle macchine 3D MJF si basa sull'erogazione di un agente legante liquido su un letto di particelle di polvere polimerica, che vengono portate a uno stato semi-solido prima di polimerizzare lo strato con una fonte di calore a infrarossi e procedere con lo strato successivo.
Polvere di polipropilene per la stampa 3D MJF
HP offre un materiale in polvere di polipropilene per la stampa 3D MJF dal 2020. Chi utilizza la stampa 3D MJF sfrutta la capacità della polvere di polipropilene di realizzare parti in vero polipropilene per creare continuità nelle fasi di prototipazione e progettazione, in modo che le proprietà del materiale rimangano invariate nel passaggio dalla prototipazione alla produzione di massa. La polvere di polipropilene di HP offre un allungamento a rottura del 20% e un carico di rottura a trazione pari a 30 MPa, prestazioni simili a quelle della Polypropylene Powder di Formlabs per la serie Fuse, ma con un allungamento a rottura leggermente meno favorevole.
Come stampare parti in polipropilene con la tecnologia MJF
Solo uno dei cinque modelli di stampanti MJF di HP è compatibile con la polvere di polipropilene dell'azienda, per cui è necessario verificare questo aspetto prima dell'acquisto.
La stampa di parti in polvere di polipropilene con le macchine MJF di HP richiede molti degli stessi passaggi della stampa 3D SLS in polipropilene. Poiché molte delle stampanti MJF sono più grandi delle macchine della serie Fuse, occorre utilizzare un algoritmo di posizionamento delle parti per evitare sprechi di polvere. Le stampanti MJF richiedono circuiti elettrici specifici, ampie superfici nello stabilimento e spesso un membro del personale dedicato che sia stato formato per utilizzare la macchina.
Dopo la stampa, le parti vengono sottoposte a fasi di rimozione della polvere e sabbiatura e possono poi essere post-elaborate con una serie di opzioni per ottenere una finitura superficiale di qualità per utilizzo finale. Questi metodi di post-elaborazione migliorano la qualità delle parti in polipropilene, che possono passare così da semplici prototipi a parti per utilizzo finale.
Pro e contro della stampa 3D MJF in polipropilene
La stampa 3D MJF in polipropilene fornisce parti che riproducono in maniera accurata le proprietà del polipropilene stampato a iniezione, un aspetto importante per chi vuole utilizzare un unico materiale dalla fase di progettazione fino a quella di produzione. Le stampanti MJF permettono di creare parti di alta qualità in modo affidabile e possono essere utilizzate per volumi elevati grazie alle camere di stampa più ampie.
Tuttavia, il prezzo delle stampanti MJF può spesso superare i 340 000 €, se si considerano anche contratti di assistenza annuali, requisiti delle infrastrutture dedicate e fornitura della polvere, che è molto costosa.
Stampa 3D tramite modellazione a deposizione fusa (FDM)

I filamenti di polipropilene per FDM possono essere utilizzati per realizzare rapidamente prototipi, come questo componente di ingegneria stampato su una macchina FDM. (Immagine per gentile concessione di Sculpteo)
La stampa 3D FDM è il processo di stampa 3D più conosciuto grazie alla sua diffusione e alla bassa barriera all'ingresso. Conosciuto come il metodo della "pistola per colla a caldo", la stampa FDM si basa su un processo di fusione ed estrusione di un filamento di plastica, a cui viene data la forma della parte depositando il materiale strato per strato. Molte aziende produttrici offrono soluzioni di stampa 3D FDM con filamenti di polipropilene, ma le parti stampate con questo materiale e questa tecnologia raramente eguagliano le proprietà dei materiali delle parti in polipropilene realizzate in modo tradizionale.
Filamenti di polipropilene per la stampa 3D FDM
Molte aziende di produzione propongono filamenti di polipropilene, ma questi sono più costosi di altri materiali per la stampa 3D FDM di maggiore diffusione, come i filamenti di acrilonitrile-butadiene-stirene o acido polilattico. L'elevata temperatura di distorsione termica del polipropilene costringe le stampanti 3D FDM a mantenere una temperatura alta sia per l'estrusore che per il vano di stampa, quindi prima di scegliere una stampante FDM o di acquistare un filamento per creare parti in polipropilene è importante assicurarsi della compatibilità tra macchina e materiale.
Il polipropilene stampato in 3D tramite FDM non è adatto ad applicazioni più avanzate come le parti per utilizzo finale; in questi casi, la polvere di polipropilene stampata in 3D mediante SLS o MJF offre le prestazioni migliori. Sul mercato esistono stampanti adatte al polipropilene disponibili a partire da 1000 €, macchine di fascia media che costano circa 3500 € e sistemi industriali che partono da circa 15 000 €.
Come realizzare parti stampate in polipropilene tramite FDM
I filamenti di polipropilene sono più difficili da stampare rispetto ai materiali standard per la stampa FDM, poiché richiedono una temperatura dell'estrusore di circa 240 °C e una temperatura del letto pari a 85-120 °C. La stampa FDM di parti in polipropilene richiede anche che la stampante sia dotata di una ventola di raffreddamento. Questa distribuisce uniformemente l'aria più fredda intorno alla parte, riducendo il rischio che il filamento di polipropilene si deformi durante la fase di raffreddamento o indurimento.
Pro e contro della stampa 3D FDM in polipropilene
La stampa 3D FDM in polipropilene è un buon metodo per creare rapidamente prototipi iniziali poco costosi o modelli realistici. L'accessibilità di molte stampanti 3D FDM, in termini sia di costo che di workflow, rende questa tecnologia adatta per hobbiste e hobbisti che desiderano progettare beni di consumo, o per che si occupa di design di prodotti e vuole ottenere un modello fisico iniziale prima di passare a fasi di progettazione più intensive.
Le parti create in 3D tramite FDM non sono né isotropiche né ermetiche, per cui non possono essere utilizzate in modo efficace come bottiglie, involucri o tubi, applicazioni comuni del polipropilene.
Stampa 3D stereolitografica (SLA) con materiali simili al polipropilene

Le stampanti 3D SLA come la Form 3+ (al centro) e la Form 3L (a destra) si integrano in modo ottimale nei workflow SLS. Stampare con una resina simile al polipropilene, come la Tough 1500 Resin, potrebbe essere un modo rapido per produrre prototipi iniziali prima di passare ai test funzionali o a volumi di stampa maggiori con la macchina SLS Fuse 1+ 30W (a sinistra) e la Polypropylene Powder.
La tecnologia di stampa 3D stereolitografica (SLA) utilizza un laser o una fonte di luce per polimerizzare la resina liquida un sottile strato alla volta, creando parti isotropiche i cui strati sono legati chimicamente e fisicamente tra loro. Le aziende di produzione di stampanti 3D SLA realizzano i loro materiali proprietari. I materiali standard del settore come l'acrilonitrile-butadiene-stirene, l'acido polilattico o il nylon non hanno equivalenti esatti nei cataloghi di materiali per le resine SLA, quindi non esiste una vera e propria resina polipropilenica sul mercato.
Tuttavia, molte aziende offrono resine in grado di eguagliare quasi tutte le proprietà del polipropilene e di sostituire adeguatamente questo materiale nei workflow di progettazione e prototipazione prima della produzione di massa con parti in polipropilene fabbricate tradizionalmente.
Resine simili al polipropilene per la stampa 3D SLA

La Durable Resin di Formlabs è un buon sostituto del polipropilene durante il processo di prototipazione. Con un allungamento a rottura del 55%, la Durable Resin è una buona scelta per gli imballaggi di beni di consumo, come questo flacone.

La Tough 1500 Resin di Formlabs offre un carico di rottura superiore (33 MPa) rispetto alla Durable Resin ed è leggermente più flessibile del polipropilene stampato a iniezione.
Formlabs offre diverse resine ideali per la prototipazione in applicazioni in cui il polipropilene sarà il materiale per utilizzo finale, come gli imballaggi per beni di consumo. Poiché vi sono diversi tipi di polipropilene, esiste più di una resina che può sostituire questo materiale in ciascuna applicazione.
La Tough 1500 Resin offre proprietà molto simili a quelle del polipropilene stampato a iniezione. Con un carico di rottura a trazione di 33 MPa e un allungamento a rottura del 51%, questo materiale è leggermente più flessibile del polipropilene stampato a iniezione.
La Durable Resin presenta un allungamento simile, pari al 55%, ma un carico di rottura inferiore, pari a 28 MPa, e viene più spesso utilizzata al posto dei materiali in polietilene.
Come stampare resine simili al polipropilene con la tecnologia di stampa 3D SLA
Il workflow per la stampa di materiali simili al polipropilene con la tecnologia SLA dipende dalle aziende che producono la stampante. I workflow e i costi delle macchine possono variare da prezzi di base e flussi di lavoro semplici a workflow complessi e stampanti ad alto costo. Le stampanti SLA Form 3+ di Formlabs, disponibili a partire da 2048,38 €, sono economicamente accessibili e offrono un workflow intuitivo e ordinato.
Dopo aver scelto la resina più adatta a simulare il polipropilene, basta inserire la cartuccia di resina nella parte posteriore della macchina e avviare la stampa. Una volta realizzate le parti, queste devono essere lavate e, nel caso della Tough 1500 Resin o della Durable Resin, sottoposte a polimerizzazione post-stampa. Queste due fasi possono essere semplificate utilizzando le soluzioni di polimerizzazione post-stampa di Formlabs: la Form Wash o Form Wash L e la Form Cure o Form Cure L.
Pro e contro della stampa 3D SLA con resine simili al polipropilene
La stampa 3D SLA con materiali simili al polipropilene è ideale per la realizzazione di prototipi funzionali di alta qualità e di quelli normalmente realizzati con il polipropilene. Per chi già utilizza stampanti 3D SLA, l'uso della Tough 1500 Resin o della Durable Resin per simulare parti stampate in polipropilene è un modo semplice ed economico per ottenere prestazioni meccaniche simili. Passare da una resina all'altra è facile e non richiede alcuna fase di pulizia.
Il principale svantaggio della stampa con queste resine è che non si tratta di veri e propri materiali in polipropilene, quindi, se vengono impiegate per la prototipazione o il design, vi è un certo divario tra le fasi di progettazione e produzione.
Inizia a stampare in 3D con il polipropilene
Le soluzioni per la stampa 3D in polipropilene sono sempre più numerose, poiché le aziende produttrici di stampanti 3D SLS, MJF, FDM e SLA stanno introducendo un maggior numero di filamenti e polveri di polipropilene, oltre a resine in grado di imitare le proprietà di questo materiale.
Per iniziare a stampare in 3D parti in polipropilene, considera innanzitutto quali caratteristiche ti aspetti da una stampante 3D per il tuo specifico workflow. Per la creazione rapida ed economica di prototipi iniziali, i filamenti di polipropilene per la stampa 3D FDM possono essere l'opzione più efficace. Per prototipi funzionali di qualità superiore, la stampa SLA con resine come la Tough 1500 Resin o la Durable Resin è un buon modo per ottenere molti dei vantaggi del polipropilene. Per utilizzare un vero polipropilene ermetico in grado di creare parti resistenti ai test funzionali e all'utilizzo finale, la stampa 3D SLS e quella MJF sono le scelte migliori.
L'ecosistema SLS della serie Fuse rende accessibile la creazione di parti in polipropilene di qualità industriale. Scopri di più sulla Polypropylene Powder e sull'ecosistema di stampa SLS della serie Fuse. Hai qualche domanda sulla soluzione più adatta alle tue esigenze? Contatta i nostri esperti.